Protesi d’anca
Indicazioni sui corretti comportamenti da seguire per affrontare l'intervento
Benefici
L’intervento di protesi di anca è tra i più frequenti al mondo. Permette di alleviare il dolore, recuperare il movimento, riprendere lo svolgimento delle normali attività quotidiane, entro certi limiti, si può riprendere la pratica sportiva (entro certi limiti e tenendo conto che la protesi è sottoposta a usura, più ci si sottopone a sforzi e prima si consuma).
La mattina dell’intervento
Prima di uscire di casa per venire in ospedale è necessario eseguire una doccia, lavandosi accuratamente per prevenire infezioni postoperatorie.
Non depilare la zona, chiedere direttamente al personale medico/infermieristico all’arrivo in Policlinico Universitario.
Indossare biancheria intima pulita e abiti comodi.
Lasciare a casa: anelli, orologio, braccialetti, collane ecc.
Portare con sé: il contenitore per eventuali protesi dentarie mobili.
Il paziente deve essere digiuno da almeno 6 ore: no bevande, no cibo.
Per chi assume farmaci con per problemi cardiologici (pressione arteriosa alta, aritmia, ecc.), in sede di preospedalizzazione consultarsi con il medico presente.
L’intervento di protesi di anca ha un’elevata percentuale di successo.
Consiste nel sostituire la testa del femore e la cavità acetabolare con degli impianti costituiti da diverse componenti realizzate in leghe metalliche (Titanio o CromoCobalto, Trabecular Metal), ceramica o materiale plastico (polietilene).
L’intervento richiede in genere 2 ore, ma considerando il tempo di preparazione e di monitoraggio dopo l’operazione in sala risveglio è bene considerare almeno 4 ore.
È necessaria una sola incisione chirurgica sull’anca e sulla coscia, di lunghezza variabile tra i 10 e i 30 cm a seconda della tecnica utilizzata.
La testa del femore viene rimossa e sostituita con una sfera in ceramica o metallo e montata su uno stelo inserito nel femore.
L’acetabolo viene preparato per alloggiare la “coppa” dove viene inserita la componete protesica in metallo rivestita internamente da polietilene o ceramica. La protesi può essere cementata con un materiale simile a quello utilizzato in ambito odontoiatrico, oppure fissata all’osso in modo sicuro senza cemento.
La scelta dipende da molteplici fattori, tra i quali la qualità dell’osso.
Farmaci
Informi il chirurgo delle medicine che sta assumendo: alcune potrebbero dover essere interrotte, ad esempio quelle che espongono al rischio di sanguinamento.
Rischi
Nessun intervento è privo di rischi. Il chirurgo le spiegherà le possibili complicanze correlate all’intervento e alle sue specifiche condizioni di salute, chiedendole poi di firmare il “consenso informato”. Può fare tutte le domande che ritiene opportune allo staff medico affinché possa affrontare il percorso terapeutico in modo sereno.
Sangue
Se le condizioni cliniche lo richiederanno, potrebbe essere sottoposto ad una trasfusione di sangue. Si tratta di una procedura effettuata solo in caso di necessità e sottoposta ad importanti controlli laboratoristici e di sicurezza. In alcuni casi potrà essere indicato predepositare una sacca del proprio sangue da reinfondere qualora necessario.
Dieta
Il recupero postoperatorio sarà più rapido se le sue condizioni di salute sono ottimali. Per i pazienti in sovrappeso è consigliato seguire una dieta. Questo aiuterà a ridurre i rischi associati all’anestesia e prolungare la durata della protesi.
Fumo
Il fumo influisce negativamente con la guarigione di qualsiasi intervento chirurgico. Nel caso specifico degli interventi ortopedici, interferisce con l’apporto di ossigeno ai tessuti della zona operata. È necessario smettere di fumare per almeno 2 settimane prima e 6 settimane dopo l’intervento.
Nella maggior parte dei casi il ricovero in ospedale avverrà il giorno prima o il giorno stesso dell’intervento.
Anestesia
L’anestesista le spiegherà il tipo di anestesia scelta per il suo intervento. La scelta del tipo di anestesia dipende da molti fattori. Sono possibili diverse tipologie di anestesie:
Anestesia locale: desensibilizza solo una porzione circoscritta del corpo;
Anestesia regionale: desensibilizza una parte più ampia o profonda del corpo;
Anestesia subaracnoidea (spinale): desensibilizza dalla cintola in giù.
In questi tre casi, può rimanere completamente vigile oppure chiedere di essere addormentato con una sedazione.
Anestesia generale: provoca l’incoscienza totale
Cosa portare in ospedale
- Tessera Sanitaria
- Impegnativa per il ricovero ed intervento ortopedico
- Eventuale tessera di esenzione
- Articoli per l’igiene personale
- Abbigliamento da notte
- Tuta, maglietta, pantaloncini corti per fare gli esercizi di fisioterapia
- Ciabatte e scarpe da ginnastica
- 2 calze antitrombo a monocollant alto
- Un paio di bastoni canadesi
- Farmaci personali
- Occhiali (per chi ne fa uso)
- Acqua.
Iniziare subito a camminare
È importante iniziare a muovere la nuova articolazione il prima possibile. È probabile che scenderà dal letto e inizierà a camminare con stampelle o deambulatore entro le prime 24 ore dall’operazione.
Recuperare velocemente
Il fisioterapista le insegnerà degli esercizi da fare subito per recuperare la mobilità e la forza dell’articolazione.
Rendersi indipendenti
Le sarà mostrato come salire e scendere le scale, come sedersi e alzarsi correttamente.
Tornare a casa
La degenza deve durare il tempo indispensabile al raggiungimento degli obiettivi motori.
Fisioterapia
La fisioterapia, a seconda della collaborazione del paziente con le indicazioni del fisioterapista, potrà durare da 2 a 5 settimane. Dopo la 6° settimana, con il consenso del medico curante, potrà riniziare una leggera attività sportiva.
- Avvicinarsi fino a sentire il contatto con la sedia
- con le gambe divaricate afferrare saldamente i braccioli
- sedersi tenendo il busto eretto
- evitare di flettere il tronco
- cercare di mantenere l’arto operato steso e divaricato
- caricare il peso del corpo maggiormente sulle braccia facendo leva sui braccioli e sull’arto non operato.
Prima di utilizzare la carrozzina si assicuri che:
- vi sia un cuscino
- la carrozzina sia frenata
- i poggiapiedi siano sollevati.
Poggiando le mani sui braccioli della carrozzina, flettere leggermente le anche e le ginocchia e abbassarsi lentamente tenendo le ginocchia larghe e le punte dei piedi parallele fino a sedersi.
Il personale di fisioterapia le insegnerà l’utilizzo dei bastoni canadesi e la rieducazione al cammino.
Il passo a 3 tempi
- Posizione di partenza: in posizione eretta e statica, posizionare le stampelle lateralmente alle anche.
- Avanzamento dei bastoni canadesi.
- Avanzamento dell’arto operato.
- Avanzamento dell’arto sano che raggiunge quello operato.
È importante utilizzare calzature chiuse, senza lacci e con la suola antiscivolo (es. scarpe da ginnastica).
Sedersi sul sedile accanto al guidatore, arretrare il più possibile il sedile per avere maggiore spazio e inclinare lievemente lo schienale. Se il sedile è troppo basso utilizzare uno o due cuscini per ridurre al minimo la flessione dell’anca.
I movimenti per entrare in auto
Con le spalle alla porta aperta sedersi sulla poltrona.
Le gambe devono essere divaricate (si può anche utilizzare un cuscino tra le gambe per essere più sicuri).
Il movimento per entrare in auto inizia dalla prima gamba che si porta all’interno dell’auto, segue il tronco e per ultima l’altra gamba.
Fare attenzione a non flettere il busto in avanti. Se ha difficoltà a far entrare l’arto operato si può aiutare con le mani accompagnando l’arto all’interno dell’auto.
I movimenti per uscire dall’auto
Portare fuori dall’auto la gamba che si trova vicino allo sportello, si mantiene lo sguardo e il tronco orientati anch’essi verso l’uscita e per ultima esce l’altra gamba.
Con i piedi saldi a terra e con l’aiuto dei bastoni canadesi alzarsi in piedi.
Non scendere dall’auto intraruotando l’arto operato (con il ginocchio rivolto verso l’interno).
Attenzione a non avvicinare le gambe l’una all’altra.
Questo opuscolo non deve intendersi come sostituto della cura professionale del medico, che deve essere sempre consultato per una corretta diagnosi e cura della patologia. Le indicazioni presenti hanno carattere puramente informativo e sono riferite a condizioni mediche generali. Qualora le indicazioni presenti in questo opuscolo siano in contrapposizione con quanto raccomandato dal medico curante, bisogna sempre ritenere valide le prescrizioni di quest’ultimo.