Quadrantectomia
La quadrantectomia è un intervento chirurgico che consiste nella rimozione di una porzione di mammella comprendente una neoplasia. Non si tratta necessariamente di un ’quarto’ della ghiandola mammaria ma è sufficiente che il tessuto tumorale sia circondato da tessuto sano. L’intervento deve essere preceduto da indagini cliniche, radiologiche e da un prelievo bioptico (esame citologico su agoaspirato, core biopsy ecoguidata o stereotassica, biopsia escissionale), che verifichino l’effettiva presenza di una neoplasia. Nel corso dello stesso intervento può essere necessario eseguire anche la biopsia del linfonodo sentinella e/o la linfoadenectomia ascellare completa.
La quadrantectomia viene eseguita in anestesia generale. Le tecniche chirurgiche prevedono l’adozione dei principi della cosiddetta oncoplastica, con attenzione, oltre che alla radicalità oncologica, anche al risultato estetico, mediante rimodellamento ghiandolare. L’intervento non prevede, di norma, il posizionamento di drenaggi. Il tessuto asportato viene inviato all’Unità di Anatomia Patologica che lo analizza e stila un referto istologico che verifica la distanza dai margini di resezione, la dimensione del tumore e le sue caratteristiche biologiche.
Per la preparazione all’intervento di quadrantectomia della mammella è necessario rispettare il digiuno di almeno sei ore e, se si assumono farmaci, tutte le altre indicazioni fornite dallo staff medico. La paziente deve fare la doccia prima di andare in sala operatoria e rimuovere indumenti, oggetti metallici ed eventuali protesi mobili. È richiesta la depilazione dell’ascella del lato interessato.
L’intervento viene effettuato in anestesia generale. La paziente non avverte alcun dolore durante l’esecuzione. Al risveglio può accusare una lieve dolenzia della parte operata. La quadrantectomia, come tutti gli interventi chirurgici, può avere delle complicanze rappresentate principalmente da infezioni, da raccolte di sangue o di siero (ematomi e sieromi), o da deiscenze della ferita (riapertura dei margini della cute). Vanno inclusi i rischi legati al tipo di anestesia (reazioni ai farmaci, nausea, vomito, difficoltà respiratorie).
In seguito all’intervento, la paziente può essere dimessa il giorno seguente, in assenza di sintomatologia locale o generale che suggerisca l’opportunità di protrarre il ricovero. La procedura non prevede la somministrazione di antibiotici. La paziente può tornare a mangiare già alcune ore dopo l’intervento. Si consiglia di indossare, dalla dimissione per circa 1 mese, un reggiseno contenitivo, come quelli utilizzati per fare sport. Lo staff medico indicherà i tempi necessari per la rimozione dei punti di sutura e il controllo della ferita chirurgica.
La guarigione completa in seguito alla quadrantectomia richiede 2-3 settimane circa. Durante questo periodo si consiglia di limitare l’attività fisica per consentire la guarigione della ferita e della zona operata. L’esecuzione di questo intervento richiede sempre, salvo casi eccezionali (patologie del connettivo, precedenti irradiazioni, età avanzata), il completamento con la radioterapia che consiste in una serie di sedute di irradiazione della mammella operata, al fine di rendere l’intervento cosiddetto ’conservativo’ sovrapponibile, in termini di prognosi, alla mastectomia.
L’esame istologico viene comunicato appena disponibile, generalmente entro 1 mese dall’intervento. Alla luce delle caratteristiche specifiche del tumore (dimensioni, fattori prognostici) si valuta il rischio che la neoplasia possa ritornare a livello della stessa mammella, della controlaterale, oppure che possa dare metastasi a distanza (prevalentemente fegato e osso, ma anche polmoni, encefalo, ecc.). In base a queste valutazioni si può prevedere l’utilizzo di terapie adiuvanti (che aiutano e consolidano il risultato ottenuto con l’intervento) che possono essere la terapia ormonale e/o la chemioterapia, secondo gli schemi indicati dalle linee guida condivise a livello europeo e mondiale.