Diarrea
La diarrea viene definita come un aumento del contenuto di acqua nelle feci o del peso delle feci (>200 g/24 h) e della frequenza delle evacuazioni (>2 evacuazioni al giorno). Viene classificata sulla base della durata in acuta (< 4 sett.) o cronica (> 4 sett.). Le diarree vengono distinte, oltre che per la durata, anche per la patologia di base (funzionale oppure organica) e per i meccanismi patofisiologici che le determinano (secretoria, osmotica o infiammatoria). La diarrea cronica interessa il 5% della popolazione occidentale e rappresenta l’1.5% dell’ospedalizzazione degli adulti.
Diarrea acuta
Nel 70% dei casi si verifica per via di agenti infettivi, anche se può essere dovuta alle radiazioni, all’uso di farmaci per la chemioterapia, a fecalomi (un fecaloma si forma per un eccessivo trattenimento delle feci all'interno dell'intestino) o altre condizioni patologiche (intossicazioni, allergie e intolleranze).
I microrganismi che in genere causano la diarrea acuta sono molteplici: Staffilococco aureo, Escherichia coli (alcuni ceppi di questo enzima), il Vibrione del colera (debellato in Italia), Giardia lamblia (un parassita dell’intestino tenue), Entamoeba histolytica (un’ameba parassita del corpo umano) , Rotavirus (un virus a forma di ruota appunto, che utilizza l’RNA per sopravvivere) e molti altri.
In ogni caso la lista dei microrganismi è lunga ed è per questo che le cause vanno diagnosticate sempre dietro parere di un medico.
Diarrea cronica
Le diarree croniche infiammatorie sono generalmente causate o da malattie infiammatorie croniche intestinali o dalla malattia celiaca (intolleranza al glutine) o da enterocoliti infettive.
Le non infiammatorie e non infettive, con un’incidenza più elevata, sono la sindrome da intestino irritabile, il deficit di disaccaridasi, assunzione cronica di lassativi o carboidrati poco assorbibili, sovraccrescita batterica dell’intestino tenue e meno frequentemente endocrinopatie e tumori endocrini, pancreatite cronica e interventi chirurgici sull’apparato digerente.
Oltre alla presenza di un aumentato numero di evacuazioni, i sintomi legati alla diarrea cronica possono essere: astenia, disidratazione, calo ponderale. Inoltre il paziente potrebbe presentare dolore addominale che spesso si attenua dopo le evacuazioni e meteorismo. Nella diarrea cronica su base organica (malattia celiaca, malattie infiammatorie croniche intestinali e infettive) si instaurano spesso deficit nutrizionali secondari a perdita, a scarso apporta oppure a esaltato consumo di nutrienti.
Fattori di rischio per le diarree infettive sono rappresentati dall’assunzione di antibiotici (diarrea da antibiotici o pseudomembranosa da C. Difficile) e dalle gravi immunodepressioni. Per le malattie infiammatorie croniche intestinali e la malattia celiaca la familiarità, il fumo di sigaretta e l’appendicectomia possono essere dei fattori di rischio.
Le principali indagini diagnostiche necessarie per stabilire le cause della diarrea comprendono gli esami di laboratorio (esami delle feci comprensivi di esame microscopico, biochimico e microbiologico, esami ematochimici e delle urine, breath test) e gli esami strumentali (endoscopia, biopsie multiple ed esami radiologici).
Nel caso delle diarree infettive la prevenzione può essere rappresentata dall’utilizzo di probiotici (batteri con azione protettiva sull’intestino) dopo prolungate terapie antibiotiche.